Verona, Teatro Filarmonico
Sabato 12 dicembre – ore 20.00 |WEBTV | YOUTUBE
Domenica 13 dicembre ore 20.00 | FACEBOOK
Günther Sanin , Direttore e Violino
Sofia Gelsomini , violino
PROGRAMMA
Antonio Vivaldi
Concerto in re minore per due violini, violoncello, archi e continuo, op. 3 n. 11 RV 565
Allegro – Adagio e spiccato – Largo e spiccato – Allegro
Wolfgang Amadeus Mozart
Divertimento per archi n. 1 in re maggiore K 136 (125a)
(Allegro – Andante – Presto)
Divertimento per archi n. 3 in fa maggiore K 138 (125c)
(Allegro – Andante – Presto)
Johann Sebastian Bach
Concerto in re minore per due violini, archi e basso continuo BWV 1043
(Vivace – Largo ma non tanto – Allegro)
Gioachino Rossini
Sonata n. 1 in sol maggiore per due violini, violoncello e contrabbasso
Moderato – Andantino – Allegro
Felix Mendelssohn
Sinfonia X in si minore MWV N 10
Adagio – Allegro
Orchestra della Fondazione Arena di Verona

Note frizzanti quelle eseguite dall’Orchestra della Fondazione Arena di Verona per il weekend prima di Natale. L’iniziativa #apertinonostantetutto, all’interno del quale questo concerto è inserito, è realizzata in collaborazione con Anfols – Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, che si impegna a portare la gioia della musica al pubblico nonostante il periodo di lockdown che stiamo attraversando. Il programma proposto non lascia di certo spazio alla noia: cinque composizioni di cinque tra i più noti compositori di sempre. Il primo, esuberante e fantasioso è Antonio Vivaldi. Compositore estremamente produttivo, compose ben 480 tra concerti e sinfonie per tutti gli strumenti: dai fiati, agli archi, al clavicembalo. Quello che oggi ascoltiamo è il Concerto in re minore per due violini, violoncello, archi e continuo, op. 3 n. 11 RV 565, partitura ricca di virtuosismi dove gli strumenti si alternano armoniosamente senza prevalere gli uni sugli altri. Il compositore dei due “divertenti” brani che seguono non ha bisogno di presentazione alcuna: Wolfgang Amadeus Mozart. Il Divertimento per archi n. 1 in re maggiore K 136 (125a) e il n. 3 in fa maggiore K 138 (125c), che scrisse a soli sedici anni, sono un’indubbia prova del suo straordinario talento.

Le tonalità maggiori e l’intesa tra i musicisti suscitano una sensazione di serenità e gioia. È in re minore, invece, il Concerto per due violini, archi e basso continuo BWV 1043 di Johann Sebastian Bach. Qui i due violini protagonisti, Günther Sanin e Sofia Gelsomini, dialogano spesso in canone, deliziando l’ascoltatore con momenti cantabili ben eseguiti, in un’interpretazione fin troppo delicata per il finale. Dall’impronta incisiva e brillante invece è la Sonata n. 1 in sol maggiore per due violini, violoncello e contrabbasso di Gioachino Rossini. I colori vivaci, i tipici “crescendi rossiniani” sono già presenti in quest’opera giovanile, frutto di un’estate spensierata del compositore a Ravenna, una ventata di freschezza e spensieratezza. La Sinfonia X in si minore MWV N 10 di Felix Mendelssohn conclude il concerto. Lo stile della Sinfonia rappresenta una perfetta unione tra classicismo e primo romanticismo. Mendelssohn compose in tenera età questa ed altre 11 sinfonie per archi, che venivano eseguite durante i sabati musicali organizzati nella sua casa di Berlino. Il ritmo deciso, spigliato ed energico insieme ad una piacevole scorrevolezza compositiva chiudono il concerto con allegria e positività.