Trento, Sala Filarmonica, 11 marzo 2022, ore 19.30
Società Filarmonica di Trento, Stagione 2021-2022
Francesca Dego violino
Francesca Leonardi pianoforte
Programma
G. Rossini (1792-1868)
Un mot à Paganini elegia per vl e pf
W.A. Mozart (1756-1791)
Sonata n. 40 in Si bem. magg. K 454
Largo – Allegro, Andante, Rondò. Allegretto
C. Franck (1822-1890)
Sonata per vl e pf in La magg.
Allegretto ben moderato, Allegro,
Recitativo-Fantasia: Ben moderato. Largamente con fantasia
Allegretto poco mosso
M. Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)
Rosina e Figaro, parafrasi operistiche dal Barbiere di Siviglia di G. Rossini

Una serata intensa quella di venerdì 11 marzo alla Sala Filarmonica di Trento.
Francesca Dego al violino e Francesca Leonardi al pianoforte hanno deliziato il folto pubblico con un programma che spazia dal classicismo a più corpose sonorità tardo romantiche, fino al puro virtuosismo. L’affascinante duo vanta una carriera internazionale e si esibisce con successo in tutto il mondo da ormai dieci anni. Francesca Dego, considerata l’ambasciatrice della nuova generazione di violinisti italiani nel mondo, è apprezzata per le interpretazioni convincenti e la tecnica impeccabile. Francesca Leonardi, figlia d’arte, debutta giovanissima facendosi notare nel panorama dei concorsi pianistici, vincendo quattordici primi premi. L’affinità di questo duo ha stregato anche il pubblico di Trento, fin dalle prime note. G. Rossini (1792-1868) scrive Un mot à Paganini ispirandosi appunto alla tecnica paganiniana: un brano spezzettato, dove momenti lirici somiglianti alle arie più melodiose del compositore pesarese si intervallano a battute di slancio virtuosistico eseguite con sicurezza. La Sonata n. 40 in Si bem. magg. K 454 di W.A. Mozart (1756-1791) è sicuramente il brano meglio riuscito del concerto. Con questa sonata, la preferita tra quelle di Mozart dal duo, le giovani “Francesche” sono riuscite ad emanare un’energia festante senza mai ricadere nell’infantile. Il loro ultimo album, uscito il 25 febbraio scorso per Chandos Records, che comprende anche le sonate KV 301, KV 303 e KV 305 del genio salisburghere, si conclude proprio con quest’opera. Il suono cameristico della Leonardi riempie la sala addolcendo il colore più pungente della Dego, che canta la melodia con fraseggi e chiusure di frasi misurati ed eleganti. Di notevole bellezza il secondo movimento, Andante, dove la voce del violino nasce e scompare con il pianoforte in un’armonioso scambio melodico, mentre dall’attacco spensierato del Rondò si evince una padronanza tecnica di rilievo, sia pianistica che violinistica.
La Sonata per violino e pianoforte in La magg. fu il regalo di nozze di C. Franck (1822-1890) per il violinista belga Eugène Ysaÿe. Questa sonata si impone per proprio merito tra le pagine cameristiche meglio riuscite del repertorio francese. Ad oggi tra i brani più gettonati per la formazione violino e pianoforte, spicca per la grande intensità e forza sonora. La conversazione tra i due strumenti inizia con cauta dolcezza per interrompersi nel secondo movimento, Allegro, dove la severità ritmica e incalzante del pianoforte migra verso panorami drammatici. L’atmosfera elegiaca del Recitativo-Fantasia, con sfocati rimandi improvvisativi, si incanala nel dialogo crescente che pervade con insistenza l’ultimo movimento. Il culmine di questo sapiente canone è un finale glorioso e brillante.Il pianismo contenuto della Leonardi frena la brutalità pervasiva e inaspettata della partitura, mentre il suono quasi violistico della quarta corda del prezioso violino suonato da Francesca Dego (un Francesco Ruggeri del 1697) regala una sensualità magica alla melodia. Il brano conclusivo di M. Castelnuovo-Tedesco (1895-1968) è un’omaggio all’Italia. Nel 1939, dopo essere stato costretto a trasferirsi negli Stati Uniti per l’introduzione delle leggi razziali, il compositore fiorentino di origine ebraica fu sostenuto a New York da Arturo Toscanini, affermandosi come autore di colonne sonore per film. Sebbene sia principalmente conosciuto per le composizioni per chitarra e per l’amicizia con Andrès Segovia, la sua abilità di compositore eclettico è confermata da brani come “Rosina e Figaro, parafrasi operistiche dal Barbiere di Siviglia di G. Rossini”. I ben noti temi delle arie rossiniane vengono rielaborati in assetto cameristico, con una scrittura di stampo virtuosistico. La prontezza d’arco e la precisa intonazione di Francesca Dego esaltano la brillantezza tecnica del brano. In una Filarmonica dal soffitto illuminato con i colori della bandiera ucraina, il duo concede come bis Meditation di J. Massenet, un omaggio alla bellezza che l’arte sempre regala all’umanità anche in questo difficile momento.

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