di Walter Sirsi*
Trento,Teatro Sanbapolis, MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2023,
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO
di Dale Wasserman
traduzione di Giovanni Lombardo Radice
PERSONAGGI E INTERPRETI
i pazienti
R. MC MURPHY – Mauro Gaddo
CAPO BROMDEN – Simone Crespiatico
HARDING – Bruno Vanzo
BILLY – Andrea Moauro
CHESWICK – Giovanni Rosso
SCANLON – Alberto Fontana
ELLIS – Giovanna Tomasi
MARTINI – Stefano Furlani
il personale
INFERMIERA RATCHED – Giuliana Germani
DOTTOR SPIVEY – Luigino Mongera
INFERMIERA FLINN – Bruna Giordani
SIGNORA WARREN – Doria Mariotti
ASSISTENTE WILLIAMS – Mauro Bandera
le donne
CANDY STARR – Ilenia Mangano
SANDRA – Giovanna Tomasi
Regia – Alberto Uez
Impianto scenico – Trentini/Uez
Fonico – Valentina Palumbo
Datore luci – Enzo Chiusole
Ricerche musicali – Giuliana Goller
Costumi – La Sartoria di C. Senter – Rovereto
Ideazioni grafiche – Chiara Uez
Registrazioni – “Studio 33”
Foto di scena – Claudio Condini

Non ha bisogno di presentazioni la compagnia di teatro amatoriale GAD citta di Trento sorta nel 1946 per iniziativa di un gruppo di amatori del teatro che diede vita alla compagnia “T.S.T.” dei postelegrafonici, con repertorio in parte in italiano in parte in dialetto. Nel 1953 diventa “Sperimentale Città di Trento”. Fondatore e anima del gruppo è Mario Roat, grande uomo di teatro, sotto la cui regia (fino al 1977, data della sua scomparsa) vengono allestite opere classiche e contemporanee nella ricerca costante di un teatro di contenuti e di impegno. Il gruppo visita spesso anche comunità di italiani all’estero (Inghilterra, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera e Francia). Nel 1979 la regia è affidata ad Alberto Uez e l’attività si indirizza verso due filoni culturali: il teatro comico nei secoli, (“Miles gloriosus” di Plauto, “La Farinella” di G. C. Croce, “Le intellettuali ridicole” di Mòliere) e la presentazione di una drammaturgia del ‘900 significativa (“Il diario di Anna Frank” di Goodrich e Hackett, “La gatta sul tetto che scotta” di T. Williams, “A.A.A. cercasi suicida” di N. Erdman, “Victor” di R. Vitrac, “Piccola Città” di T. Wilder, “Il crogiuolo” di Arthur Miller, “Sinceramente bugiardi” di Alan Ayckbourn, “L’ispettore generale” di N. Gogol), con un contributo anche al teatro dialettale trentino: “La siarpa de la sposa” di Gabriella Scalfi e “Cara mamma state di coraggio…” di Antonia Dalpiaz.
Dal 2022 stanno portando sulle scene trentine e nazionali Qualcuno volò sul nido del cuculo adattamento per le scene del romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962 e tradotto in italiano nel 1976 da Rizzoli sulla scia del successo del film pluripremiato del 1975, per la regia di Miloš Forman, con protagonista Jack Nicholson (il “nido del cuculo” nel gergo statunitense indica la casa di cura, il manicomio), che ha segnato la storia del cinema mondiale.

Lo spettacolo, proposto per il 40° anniversario della scomparsa di Franco Basaglia dibatte temi universali come i diritti dell’individuo, l’intolleranza etnico-culturale verso i nativi americani e il disagio mentale nell’America degli anni ’70. Dopo una condanna, R. McMurphy è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Subito comprende la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni nella clinica. Non accettando la situazione si ribella e sul suo esempio anche gli altri degenti (soggetti vulnerabili, passivi e inerti) provano ad opporsi alle dure regole e alla rigida disciplina imposte dalla caporeparto infermiera Ratched. La scena si presenta, simbolicamente, come un carcere dove chiusure, sbarre e strumenti di costrizione sono immagini di abusi e di mancanza di libertà. Il testo e lo spettacolo, oscillando tra farsa e tragedia, sono una lezione d’impegno civile e uno spietato atto d’accusa contro i metodi adottati all’interno dei manicomi, ma soprattutto una metafora sul rapporto tra individuo e potere costituito, sui meccanismi oppressivi della società e sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini.
Lo spettacolo ha circuitato nelle rassegne di teatro amatoriale trentino e italiano dalla rassegna «Palcoscenico Trentino», organizzata dalla Co.F.As. in concorso per l’aggiudicazione dell’edizione 2022 del Premio Mario Roat  alla 75esima edizione del Festival Nazionale d’Arte Drammatica al Teatro Sperimentale di Pesaro.
Dalla voce del regista e attore Alberto Uez una riflessione sullo spettacolo.

*Walter Sirsi
Nato nel 1958, appassionato di teatro fin da giovane ha iniziato a calcare le scene nel ’78 in diverse collaborazioni con compagnie locali. Attualmente fa parte della compagnia Gustavo Modena come attore e regista e attivo in corsi di regia e recitazione a sostegno delle compagnie Co.F.As del Trentino

 

 

 

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